Il Karate, oltre ad essere un metodo di autodifesa estremamente efficace, è pertanto una disciplina completa per lo sviluppo fisico e spirituale dell'individuo. L'acquisizione di serenità e autocontrollo e, a livello fisico, di un corpo sano, sciolto e potente sono solo alcune delle caratteristiche di quest'affascinante arte marziale la cui pratica è fondata su principi etici e morali di indubbio valore formativo.
Il Karate è una disciplina che possono praticare tutti: uomini, donne e bambini adattando l'allenamento alle caratteristiche dei singoli praticanti. Le soli doti necessarie sono la buona volontà ed il desiderio di migliorare la conoscenza di se stessi. Primo: IMPEGNATI A RAGGIUNGERE LA PERFEZIONE DEL CARATTERE Le varie tecniche vengono studiate nel KIHON. La pratica del KIHON consiste nell’eseguire singolarmente o in combinazione tutte le tecniche che compongono il metodo del Karate tradizionale ripetendole più volte al fine di impadronirsi del gesto atletico a tal punto da renderlo automatico. Aumentando gradualmente la velocità di esecuzione, ogni singolo colpo viene analizzato ed assimilato nella sua espressione ideale, lo studio della dinamica di ogni tecnica cerca di eliminare tutti i movimenti superflui per raggiungere nel minor tempo possibile la massima efficacia con il minor dispendio di energie.
Questo tipo di esercizio mira, attraverso l’aumento della capacità di coordinazione, a sviluppare in egual misura sia la parte destra del corpo che quella sinistra. Inoltre, l’apprendimento sistematico e graduale dei principi base delle tecniche, applicate nella giusta dimensione spazio-tempo, consente di utilizzare al meglio la respirazione e l’energia a favore dell’efficacia.
A seconda del livello raggiunto, la pratica del KIHON assume pertanto una valenza differente. I principianti, quindi, volgeranno la loro attenzione esclusivamente all’apprendimento delle tecniche e delle posizioni, mentre i più esperti, oltre ad essere impegnati nel perfezionamento delle tecniche stesse, allenano il flusso dell’energia interna che come abbiamo visto viene denominata KI. Il termine KIHON, infatti, può essere tradotto come “esercizi fondamentali per l’allenamento del KI”. Solitamente dopo aver eseguito un certo numero di tecniche viene emesso in simultanea con l’ultima tecnica il KIAI.
KIAI significa emettere un profondo e forte suono che provenga dal basso addome, causato da una violenta contrazione dei muscoli addominali. Unitamente alla forte contrazione deve esserci una forte determinazione psichica; il KIAI, in ultima analisi, risulta essere la massima concentrazione psicofisica nell'esecuzione di una tecnica. Psicologicamente è l'arte di concentrare tutta l'energia sia mentale che fisica (KI) sopra un oggetto singolo con la determinazione di finire o soggiogare questo oggetto. Il KIAI segna quindi il punto del Karate in cui i fattori esteriori "ossia le varie tecniche di braccia e gamba" vengono subordinati a fattori interiori quali "controllo e potenza".
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